Un cittadino marocchino di origine sahariano ha deciso recentemente, al termine dell'operazione di scambio di visite familiari, di restare nella madre patria e non riacquistare i campi di Tindouf, al sud dell'Algeria.
I partecipanti ad una conferenza, organizzata giovedì pomeriggio al palazzo delle nazioni a Ginevra, da ONG' internazionali, ha denunciato le scomparse forzate nei campi di Tindouf e sottolineato che il progetto d'autonomia proposta dal Marocco costituisce l'unica soluzione per porre fine alle sofferenze delle famiglie sequestrate in questi campi.
Il ministro paraguayano degli affari esteri, il sig. Alejandro Hamed Franco, ha ribadito, lunedì a Rabat, all'uscita del recinto della prima sessione della commissione mista bilaterale, soltanto il suo paese " continua di adottare la sua posizione" tradizionale; a riguardo della questione del Sahara, che " rimane assolutamente incabiata".
L'ambasciatore che rappresenta lavoratore fisso del Marocco presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, il sig. Omar Hilale, ha sottolineato, martedì dinanzi al Consiglio dei diritti dell'Uomo (CDH) che le province del sud del regno realizzano un tasso di urbanizzazione e di crescita urbana eccezionale rispetto al resto del paese, e grazie ai grandi progetti d'abitazione realizzati, sotto le alte direttive reali per promuovere l'alloggio adatto a favore delle popolazioni della regione.
L'Associazione portati dei dispersi del Polisario ha attirato, nuovamente, l'attenzione della Comunità internazionale sul calvario sopportato dalle donne nei campi di Tindouf.