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La questione del Sahara Marocchino non è materia da discutere, e rimane in testa delle priorità
02/08/2017


In occasione della 18a cerimonia della festa del trono, suo maestà il re Mohammed VI si è rivolto alla nazione, la sabato 29 luglio.


Ecco l'integrità nella sua versione francese:

“Pace e preghiera sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni.

Caro popolo,

La data d'oggi celebra il diciottesimo anniversario della festa gloriosa del trono, celebrato in un contesto nazionale ricco in acquisizione ed incaricato in sfide.

È, per noi, un'occasione annuale di rinnovare i legami del Beia che li collegano reciprocamente, e di fermarli con te sullo stato della nazione.

I progetti di sviluppo, le riforme politiche ed istituzionali che conduciamo perseguono un solo obiettivo: servire il cittadino, dove vive nel nostro paese, senza distinzione tra il nord ed il sud, lo è e l'ovest, Ni tra cittadini e rurali.

Certamente, i mezzi a disposizione del Marocco sono limitati. Ed è vero che numerose regioni hanno un bisogno aumentato in servizi sociali di base.

Ma il Marocco, dio cioè affittato, si sviluppa ad un ritmo sostenuto. Chiaramente e manifesto, questo progresso è all'unanimità attestato nei domini i più diversi.

Tuttavia, viviamo oggi un paradosso irrecusabile, ma difficile da ammettere.

Infatti, da un lato, il Marocco usufruisce di una grande credibilità su scala continentale ed internazionale, e beneficia della stima dei nostri partner, della fiducia di grandi investitori come "Boeing", "Renault" e "Peugeot". E tuttavia, d'altra parte, constatiamo con contrarietà che, in alcuni settori sociali, il bilancio e la realtà delle realizzazioni sono al di qua attese. Non si ha vergogna di segnalare che questi risultati sono il fatto del Marocco d'oggi?.

Siamo riusciti nell'attuazione di molti piani settoriali come quelli dell'agricoltura, dell'industria e delle energie rinnovabili. Tuttavia, i progetti di sviluppo umano e territoriale, che hanno un impatto diretto sul miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, non ci fanno onore e restano al di qua della nostra ambizione.

In un buon numero di domini, questo stato di cose tiene principalmente al debole livello del lavoro in comune ed all'assenza di una visione nazionale e strategica. Risulta anche dal fatto che la disarmonia lo porta via troppo spesso sulla coerenza e la trasversalità, che la passività e la procrastinazione sostituiscono lo spirito di iniziativa e l'azione concreta.

Questa realtà paradossale è ancora accentuata quando si stabilisce un parallelo tra, da un lato, il settore privato reso efficiente e competitivo grazie ad un modello di gestione organizzato attorno alle nozioni di seguito, di controllo e d'incitamento, e, dall'altro, il settore pubblico, in particolare l'amministrazione pubblica, che soffre per una debole gestione e di una produttività insufficiente.

Infatti, il settore privato attira i migliori quadri formati nel nostro paese, che partecipano oggi alla gestione delle più grandi società internazionali installate in Marocco, e dirige le piccole e le medie imprese nazionali.
In compenso, i funzionari pubblici, per la maggior parte di loro, mancano di competenze e d'ambizione e non hanno sempre motivazioni legate ai sensi delle responsabilità, legate alla loro missione.

Meglio ancora, alcuni di loro praticano l'assenteismo, che si soddisfa di un trattamento mensile sicuro, per moderato che è, non manifestando alcun ardore al lavoro e non nutrendo nessun'ambizione professionale.

Uno dei problemi che ostacolano anche il progresso del Marocco, risiede nella debolezza dell'amministrazione pubblica, in termini di gestione, d'efficienza o di qualità delle prestazioni offerte ai cittadini.

Come esempio, i centri regionali d'investimento, se ne escludono uno o due, costituiscono un problema ed un freno al processo d'investimento: non svolgono il loro ruolo di meccanismo incitatore; loro che hanno, normalmente, vocazione a regolare i problemi che si pongono a livello regionale agli investitori, a salvare loro la necessità di muoversi presso l'amministrazione centrale.

Questa disfunzione ha ripercussioni negative sulle regioni che soffrono per un'insufficienza, o di un'inesistenza dell'investimento privato, quanto debole produttività del settore pubblico. Questa situazione non trascura di influire sulle condizioni di vita dei cittadini.

Infatti, accentua le difficoltà di alcune regioni che hanno un grande deficit in impianti ed in prestazioni sanitarie, educative e culturali, come pure in opportunità d'occupazione. In queste regioni, è necessario ricorrere ad una mutualizzazione aumentata degli sforzi che permetterà loro di recuperare il ritardo accumulato, di riempire la mancanza esistente e, in fine, attaccarsi al treno dello sviluppo.

In compenso, si constata che le regioni che conoscono un'attività intensa del settore privato come Casablanca, Rabat, Marrakech e Tanger, vivono al ritmo di un dinamismo economico forte, generatore di ricchezza e di occupazioni.

Per porre fine a queste disfunzioni, appartiene dunque al governatore ed al boss, al direttore ed al funzionario, come pure al responsabile comunale, ecc., di adottare i metodi attivi di lavoro e gli obiettivi ambiziosi dei quadri del settore privato. Azionati dal senso delle responsabilità, devono fare onore all'amministrazione, ed arrivare a risultati concreti. Poiché, in definitiva, la loro responsabilità è di vegliare sugli interessi della gente.

Caro popolo.

Le nostre scelte in materia di sviluppo restano globalmente pertinenti. Ma, il problema riguarda l'immobilismo delle mentalità, ed alle carenze in termini d'esecuzione e d'innovazione.

Infatti, l'evoluzione politica del Marocco ed i suoi progressi in materia di sviluppo non si sono riflessi positivamente sull'atteggiamento pubblicato dai partiti, i responsabili politici ed i amministrativi, nei confronti delle aspirazioni e delle preoccupazioni reali dei Marocchini.

Infatti, quando il bilancio si rivela positivo, i partiti, la classe politica ed i responsabili si affrettano di occupare la parte anteriore della scena per ammucchiare i vantaggi politici e mediatici delle acquisizioni realizzate.

Ma, quando il bilancio è deludente, ci si taglia dietro il Palazzo Reale e si attribuisce la responsabilità.

Ecco perché i cittadini si lagnano, presso il re, delle amministrazioni e dei responsabili che danno prova di procrastinazione nel regolamento dei loro reclami ed il trattamento delle loro cartelle. Ecco perché sollecitano il suo intervento per condurre i loro affari a buona fine.

Il dovere esige che i cittadini ricevano, entro termini ragionevoli, risposte convincenti alle loro interrogazioni ed ai loro reclami. A tale riguardo, è imperativo spiegare le decisioni prese e giustificare il tasso, anche quando sono sancite da un rifiuto.

A questo proposito, qualsiasi rifiuto deve riposare su una base giuridica: sia che la domanda presentata costituisce un'infrazione alla legge, o che il cittadino non ha riempito tutte le formalità necessarie.

Di fronte a questo stato di fatto, il cittadino è legittimato di chiedersi: a ciò che servono le istituzioni in posto, la tuta delle elezioni, la designazione del governo e dei ministri, la nomina dei wali e dei governatori, degli ambasciatori e dei consoli, se, visibilmente, un canale separa tutte quest'istanze del popolo e delle sue preoccupazioni? Infatti, le pratiche di alcuni responsabili eletti spingono un numero di cittadini, in particolare i giovani, a fare il muso l'impegno politico e la partecipazione alle elezioni. La ragione è che non fanno semplicemente fiducia alla classe politica, e che alcuni attori hanno pervertito l'azione politica deviandola della finalità nobile che gli è assegnata per definizione.

Se il re del Marocco non è convinto da alcune pratiche politiche, se non fa fiducia a numerosi politici, cosa resta, dunque, al popolo? A tutti coloro che deludono le aspettative del popolo, dico: "Abbastanza! Hanno temuto di dio per ciò che riguarda la vostra patria… Liberate interamente missioni che sono vostre, o eclissano! Poiché il Marocco conta donne ed uomini onesti e sinceri verso il loro paese.

Ormai, questa situazione non può durare poiché e questo è in gioco, sono gli interessi della nazione e quelli dei cittadini. E là, peso le mie parole ed esprimo qui con forza e convinzione il frutto di una meditazione profonda.

Caro popolo.

Il carico e l'onore di servire il cittadino vanno dalla soddisfazione delle sue semplici domande fino alla realizzazione di progetti, qualunque in sia la portata.

Poiché, come lo dico spesso, non ci sono piccoli e grandi progetti. Ci sono soltanto progetti che mirano a soddisfare le necessità dei cittadini.

Che si renda conto sulla scala di una zona, di un douar, di una città o di una regione, o che riguarda tutto il paese, un progetto ha sempre lo stesso obiettivo: quello di servire il cittadino. In ciò che lo riguarda, considero che lo scavo di un pozzo e la costruzione di una diga rivestono la stessa importanza, nella misura in cui queste realizzazioni riguardano il benessere dei cittadini.

La nozione di responsabilità ha ancora un senso, se quello che è agente perde di vista la sua esigenza più elementare, cioè la necessità di essere all'ascolto delle preoccupazioni dei cittadini? Non comprendo come un responsabile che non fa il suo dovere, può uscire da lui, di mettersi al volante della sua automobile, fermarsi al fuoco rosso, ed avere l'impudenza, la sfacciataggine di aumentare gli occhi sulle guide, il suo dirette, coloro che (e lo sa) sono perfettamente informate della sua mancanza di scrupoli.

Non hanno vergogna, questi responsabili che non compiono il loro dovere mentre hanno prestato giuramento davanti dio, la patria ed il re? Non deciderebbe di alleviare ogni responsabile ogni volta che si stabilisce una negligenza o un inadempimento da parte sua nell'esercizio delle proprie funzioni? Qui, metto l'accento sulla necessità di un'applicazione rigorosa delle disposizioni del capoverso 2 dell'articolo 1 della costituzione, capoverso che definisce una correlazione tra responsabilità e resa dei conti.

Il momento è venuto di rendere questo principio interamente operativo. Infatti, come la legge è applicata a tutti i Marocchini, deve imporsi in primo luogo a tutti i responsabili, senza eccezione né distinzione, sulla scala di tutto il regno.

Ci troviamo ad una nuova tappa della nostra azione pubblica: non ci sono differenze tra il responsabile ed il cittadino in termini di diritti e di obblighi legati alla cittadinanza, e non c'è motivo di celarsi alle sue responsabilità o usufruire dell'impunità.

Caro popolo,

La nozione di responsabilità ha ancora un senso, se quello che è agente perde di vista la sua esigenza più elementare, cioè la necessità di essere all'ascolto delle preoccupazioni dei cittadini? Non comprendo come un responsabile che non fa il suo dovere, può uscire da lui, di mettersi al volante della sua automobile, fermarsi al fuoco rosso, ed avere l'impudenza, la sfacciataggine di aumentare gli occhi sulle guide, il suo dirette, coloro che (e lo sa) sono perfettamente informate della sua mancanza di scrupoli.

Non hanno vergogna, questi responsabili che non compiono il loro dovere mentre hanno prestato giuramento davanti dio, la patria ed il re? Non deciderebbe di alleviare ogni responsabile ogni volta che si stabilisce una negligenza o un inadempimento da parte sua nell'esercizio delle proprie funzioni? Qui, metto l'accento sulla necessità di un'applicazione rigorosa delle disposizioni del capoverso 2 dell'articolo 1 della costituzione, capoverso che definisce una correlazione tra responsabilità e resa dei conti.

Il momento è venuto di rendere questo principio interamente operativo. Infatti, come la legge è applicata a tutti i Marocchini, deve imporsi in primo luogo a tutti i responsabili, senza eccezione né distinzione, sulla scala di tutto il regno.

Ci troviamo ad una nuova tappa della nostra azione pubblica: non ci sono differenze tra il responsabile ed il cittadino in termini di diritti e di obblighi legati alla cittadinanza, e non c'è motivo di celarsi alle sue responsabilità o usufruire dell'impunità.

Caro popolo,

Insisto qui sulla necessità di un'attuazione intera e giudiziosa della costituzione. Ribadisco che questa responsabilità collettiva riguarda tutti gli attori, ciascuno secondo il suo dominio di competenza: governo, Parlamento, partiti ed istituzioni.

D'altra parte, quando un responsabile, spinto da calcoli politici o personali, stabilisce o ritarda un progetto di sviluppo o a carattere sociale, tale rapporto d'affari non costituisce soltanto un inadempimento al dovere, bensì un tradimento, nel senso che arreca pregiudizio agli interessi dei cittadini e li priva dei loro diritti legittimi.

Ciò che è sorprendente, è che, fra i responsabili che sono falliti nella loro missione, ne ce ne siano alcuni che pensano di meritare una promozione! Questi rapporti d'affari e queste disfunzioni accreditano l'idea sparsa a tutti i Marocchini che la corsa ai posti è un mezzo per ammucchiare i vantaggi delle entrate; risuonano come esempi d'abuso d'autorità e di traffico d'influenza.

Ed i verificarsi avverati sul campo spingono alcuni, purtroppo, ad ammettere la validità di questa tesi.

Ma, dio cioè affittato, questa constatazione non riguarda tutti i responsabili amministrativi e politici: numero di loro è, al contrario, persone onorate, conosciute e riconosciute per il loro patriottismo sincero, la loro integrità, la loro imparzialità ed il loro impegno al servizio dell'interesse generale.

Caro popolo,

Gli eventi, che si sono prodotti in alcune regioni, hanno rivelato, purtroppo, un'irresponsabilità senza precedenti.

Infatti, al luogo che ogni parte riempia il suo dovere nazionale e professionale, e che prevalgono lo spirito di cooperazione e la volontà di messa in comune degli sforzi per regolare i problemi degli abitanti, la situazione ha slittato a tal punto che i vari attori si sono respinti reciprocamente la responsabilità. Nel momento in cui si sono imposti i calcoli politici stretti, la nozione di patria si è eclissata e gli interessi dei cittadini sono stati malmenati.

Alcuni partiti politici pensano che la loro missione consiste nel tenere i loro congressi, di riunire i loro uffici ed i loro comitati esecutivi, e che si interrompe alla fine delle campagne elettorali! E quando si tratta di comunicare con i cittadini e regolare i loro problemi, questi partiti sono agli abbonati assenti e non riempiono affatto la loro missione. È un atteggiamento inammissibile, da parte di istanze la cui funzione è di rappresentare, di inquadrare i cittadini e servire i loro interessi.

Me non era venuto allo spirito che la lotta favorevole ed i regolamenti di conti avrebbero potuto, a questo punto, danneggiare gli interessi dei cittadini.

Infatti, la gestione degli affari pubblici deve restare bene alla divergenza degli interessi personali e favorevoli, al riparo dai discorsi populisti. Non deve neppure essere falsata da alcune espressioni strane che falsano l'azione politica.

Ma, abbiamo constatato che la maggior parte degli attori preferisce ragionare in termini di guadagno e di perdita, che évertuent a mantenere il loro capitale politico, o rafforzarlo, e che, pertanto, agiscono a scapito della patria e contribuiscono al deterioramento della situazione.
La rinuncia dei partiti politici e dei loro rappresentanti da riempire il loro ruolo, a volte intenzionalmente e d'opinione deliberata, e, di altre volte, per difetto di credibilità e di patriottismo, ha reso la situazione più precaria ancora.

Dinanzi a questo vuoto spiacevole e pericoloso, le forze pubbliche, che si sono trovate di fronte alla popolazione, si sono prese la loro responsabilità con coraggio, pazienza, presa in considerazione ed hanno dato prova di un grande rispetto della legge. Hanno così preservato la sicurezza e la stabilità.
Parlo qui di Al-Hoceima, anche se la descrizione di ciò che vi è avvenuto è valida per qualsiasi altra regione.

La constatazione che elaboro qui obiezione le allegazioni portate da alcuni che riguardano il ricorso affinché designino scorrettamente sotto il nome d'approccio securitario. La loro visione dà l'impressione che il Marocco si siede su un vulcano, e che ad ogni focolare, ad ogni cittadino corrisponde un poliziotto che sorveglia.

Ne ce n'è anche che affermano l'esistenza di due correnti, uno radicale, e l'altro moderato, avente punti di vista divergenti sull'atteggiamento ad adottare di fronte a quest'eventi. Quest'allegazione è completamente falsa.

I Marocchini sanno che tenendoli di questa tesi caduca se ne servono come attività, e che le loro opinioni sono private di qualsiasi credibilità.

La verità, sono che, per garantire la sicurezza dei cittadini e mantenere i loro beni, egli là ad una sola linea da applicare: la legge; un impegno fermo da rispettare: le istituzioni.
È dunque l'apparecchio securitario che gestisce gli affari del paese? È lui che controlla i ministri ed i responsabili? È forse anche che fissa i prezzi?

In realtà, gli agenti delle forze dell'ordine acconsentono di sacrifici enormi, lavorano giorno e notte, in condizioni difficili, per riempire il dovere che spetta loro: garantire la sicurezza e la stabilità del paese, internamente e fuori, e vegliare sulla pace, le quiete e la sicurezza dei cittadini.

A tale riguardo, i Marocchini hanno il diritto, ed anche il dovere, di essere fieri del loro apparecchio securitario. E là, lo affermo con forza e senza l'esitazione inferiore né complesso d'inferiorità: Se alcuni nichilisti non vogliono né ammettere né proclamare questa verità, è il loro problema a loro-solo.

Caro popolo,

Il modello istituzionale marocchino è fra i sistemi politici avanzati.
Tuttavia, questo modello è restato, soprattutto, lettera morta, poiché l'applicazione condotta sul campo resto insufficiente. E sono interamente e fermamente attaccato al rispetto delle attribuzioni delle istituzioni ed al principio di separazione dei poteri.

Ma se i responsabili rechignent a farli dovere e mettono così nel pericolo gli affari della nazione e dei cittadini, le mie responsabilità costituzionali la comandano di garantire la sicurezza e la stabilità del paese, salvaguardare gli interessi della gente, i loro diritti e le loro libertà.

Nello stesso tempo, non ammetteremo alcun flashback rispetto alle acquisizioni democratiche, né nessun ostacolo al funzionamento delle istituzioni. Poiché, la costituzione e la legge sono chiara e le attribuzioni che vi sono enunciate non hanno bisogno nullo d'interpretazione.

Spetta ad ogni responsabile esercitare le prerogative che gli sono attribuite, in qualsiasi autonomia. Non deve giustificare la sua incapacità da agire, ripetendo il refrain: “A mi impediscono di fare il mio lavoro„! Se ne non è capace, che presenta la sua dimissione, nessuno lo in impedito! Infatti, sopra tutti, sopra i partiti, sopra le elezioni, sopra i posti amministrativi, sono il Marocco che deve prevalere.

Caro popolo,

Io enorgueillis di essersi al vostro servizio e di restarvi fino al mio ultimo soffio, poiché sono stato istruito all'amore della patria ed all'impegno al servizio dei suoi bambini.
Prendo dio a testimone e mi impegno, dinanzi a te, a continuare ad agire con sincerità e costanza per soddisfare tuo domande e concretizzare tuo aspirazioni.
Permette di consegnargli francamente ciò che matura nel mio foro interno, ora che diciotto anni sono passati, da quando me è caduta la missione di presiedere a destini tuoi.

Infatti, posso omettere di evocare alcune cose soltanto tu conoscono perfettamente perfettamente. Ed ho per obbligo di dirgli la verità, altrimenti fallirei al mio dovere al vostro riguardo.

Hai dovuto osservare, caro popolo, che non ho evocato con te, la questione della nostra integrità territoriale, quelle dell'Africa o di qualsiasi altro argomento di politica estera.
Ovviamente, la questione di Sahara Marocchino non è materia da discutere, e rimane in testa delle priorità.
Ma oggi, le quest'a che ci attacchiamo, in tutte regioni del Marocco, è da incentivare concretamente TA nuova marcia; ambisce la realizzazione dello sviluppo umano e sociale, l'uguaglianza e la giustizia sociale, a profitto di tutti i Marocchini.

Per noi, infatti, è inconcepibile che questo progresso non sia comune all'insieme delle regioni del nostro paese, senza esclusiva.

Possiamo mettere al punto più efficiente dei modelli di sviluppo, i migliori piani e le strategie più aguzze. Ma: - senza un cambiamento delle mentalità, - senza un'amministrazione dotata dei migliori quadri, - senza partiti politici che fanno appello alle elite più qualificate per la gestione degli affari pubblici; e - difetto di uno spirito di responsabilità e d'impegno civico, non potremo concretizzare il nostro desiderio: vedere tutti i Marocchini beneficiare delle condizioni di una vita libera e degna.

Non vorrei, caro popolo, che pensi, dopo avere seguito questo discorso, che sono pessimista.

Lontano se ne occorri… conoscono il mio realismo e la mia tendenza a dire la verità, così dura sia.

Essere pessimista, sono mancare di volontà, essere a corto di prospettici, essere sprovvista di un approccio concreto della realtà.

Ma, dio cioè affittato, oltre ad una volontà forte e sincera, possediamo una visione chiara e spiegata sul lungo termine. Poiché sappiamo che siamo ed in quale direzione andiamo.

Con la grazia di dio, il Marocco è riuscito, nel corso della sua lunga storia, a superare le difficoltà, al favore della simbiosi forte tra il trono ed il popolo Oggi, abbiamo fin d'ora superato insieme tappe avanzate nei domini i più diversi; ed oggi, noi ecco in procinto di andare con assicurazione e determinazione, in ricerca di altre acquisizioni e di nuove prodezze.

Dio ha detto: "Certamente, Allah li comanda di rendere i depositi ai loro aventi diritto, e quando giudicate tra gente, di giudicare con equità". Veritiera è la parola di Dio.

Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh".

- Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale/Corcas-
 


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