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Sahara: Il Consiglio di sicurezza dell'ONU pubblica la risposta in quattro tempi dell'ambasciatore Hilale al suo omologo algerino
05/07/2022


Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha appena pubblicato, come documento ufficiale, la risposta in quattro tempi dell'ambasciatore Omar Hilale, rappresentante permanente del Regno del Marocco presso l'ONU a New York, nella quale smonta la lettera menzognera dell'ambasciatore algerino all'ONU, Nadir Larbaoui, datata 9 giugno 2022.

I colpevoli silenzi dell’ambasciatore algerino

Nella sua lettera al Consiglio di sicurezza, Hilale ha denunciato le evidenti omissioni e i colpevoli silenzi, sfacciatamente pubblicizzati, da parte dell’ambasciatore algerino in merito ai viaggi, al finanziamento, all’indottrinamento, alle formazioni militari della cosiddetta Sultana Khaya e a numerosi fatti, che implicano direttamente la responsabilità e la complicità dell’Algeria nelle agitazioni di quest’attivista e voci della violenza armata contro i civili e del separatismo.

Queste presunte omissioni del diplomatico algerino rivelano la sua incapacità di dare risposte tangibili alle accuse inconfutabili e argomentate dell’ambasciatore marocchino.

Questo dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, il ruolo principale dell’Algeria nell’arruolamento diretto dei pochi elementi separatisti che, non convincendo con un discorso pacifico nel rispetto delle leggi marocchine, versano spudoratamente negli appelli e nell’incitamento agli omicidi, all’azione militare e agli attacchi contro beni pubblici e privati. Ciò è totalmente vietato dal diritto internazionale, soprattutto dall'articolo 19 del Patto dei diritti civili e politici delle Nazioni Unite, di cui l'Algeria è pure Stato parte.

L'Algeria, incontestabile parte

La risposta dell’ambasciatore del Marocco alle smentite del suo collega algerino è un vero e proprio dossier a carico, che opprime per la responsabilità primaria dell’Algeria in questa controversia regionale, dalla sua genesi nel 1975 fino ad oggi.

Questa requisitoria di Hilale, contrariamente alla retorica e al linguaggio non diplomatico del diplomatico algerino, si distingue per dettagli storici, verità immutabili, prove inconfutabili, incalcolabili scritti diplomatici indelebili che sono repertoriati al Consiglio di Sicurezza (la lettera del RP algerino all'SG dell'ONU, 19 novembre 1975, S/11881), atti assunti (CCPR/C/DZA/CO/4 e CCPR/C/134/D/21) 721/2016), delle decisioni di interferenza negli affari interni di altri paesi, delle relazioni del Segretario generale (S/2002/178) e delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza (2468, 2494, 2548 e 2602). Hilale ha sottolineato che l’Algeria è citata cinque volte, come il Marocco, nelle ultime quattro risoluzioni del Consiglio di sicurezza, battendo in frantumi l’illusione algerina di uno pseudo statuto di osservatore.

Algeria: condannabile il blocco del processo politico

Nella sua lettera, Hilale mette anche a nudo la debole manovra dell’Algeria che, attaccando l’ONU, cerca invano di sottrarsi alla sua responsabilità diretta nell’attuale blocco del processo delle tavole rotonde.

In effetti, Hilale elenca una per una le molteplici manifestazioni dell’ostruzionismo algerino, la più incontestabile delle quali è la sua lettera al Consiglio di sicurezza dell’ottobre 2021, che respinge fermamente qualsiasi riferimento a un suo impegno a partecipare alle tavole rotonde.

L’ambasciatore marocchino ha messo l’Algeria di fronte alle sue menzogne, alle quali la comunità internazionale non crede più, soprattutto quando tenta vergognosamente di attribuire la responsabilità del blocco del processo politico all’ONU. Si tratta di un atto giudicato indecente e definito una manovra di basso profilo da Hilale e di una tattica che anche gli amici dell’Algeria criticano in apparenza.

L’incomparabile situazione dei diritti umani in Algeria e nel Sahara marocchino

Alle accuse menzognere e infondate dell’ambasciatore algerino in merito alle presunte violazioni dei diritti umani nel Sahara marocchino e al suo appello per estendere il mandato della MINURSO al monitoraggio della situazione dei diritti umani "come tutte le altre OMP", Hilale ha risposto, in primo luogo, con il diritto facendo riferimento alle ultime 13 risoluzioni del Consiglio di sicurezza, che si rallegrano tutte "delle misure e iniziative adottate dal Marocco, del ruolo svolto dalle commissioni del Consiglio nazionale dei diritti umani a Dakhla e a Laayoune e dell’Unione europea" azione tra il Marocco e i meccanismi previsti dalle procedure speciali del Consiglio dei diritti dell’uomo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite".

Egli ha inoltre messo in ombra la flagrante ignoranza del suo omologo algerino riguardo alle sfumature e alle differenze nella natura e nei mandati delle operazioni di mantenimento della pace dell’ONU. Ha ricordato che la MINURSO è una OMP tradizionale con il solo mandato di supervisionare il cessate il fuoco, aggiungendo, a questo proposito, che la MINURSO non è affatto l’unica operazione di pace dell’ONU che non dispone di una componente di diritti dell’uomo, così come sette altri OMP sui 12 attualmente operativi.

Hilale ha infine invitato l’ambasciatore algerino a occuparsi delle gravi violazioni dei diritti dell’uomo nel suo Paese, che hanno suscitato preoccupazione e condanne di responsabili e organizzazioni dell’ONU incaricate dei diritti dell’uomo. L'Alto Commissario per i Diritti Umani Michelle Bachelet ha dichiarato nel suo rapporto annuale al Consiglio per i Diritti Umani, l'8 marzo 2022: "In Algeria sono preoccupata per le crescenti restrizioni delle libertà fondamentali, tra cui il moltiplicarsi degli arresti di difensori dei diritti umani, membri della società civile e oppositori politici".

In altre parole, il messaggio del signor Hilale al rappresentante algerino è che, quando la casa dell’Algeria è in vetro, il suo diplomatico farebbe meglio a non gettare pietre su quella del suo vicino.






-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

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